lunedì 10 ottobre 2016

Tempo di Halloween, tempo di zucche!


Si avvicina ognissanti, oggi storpiato in halloween, per la Maremma una data significativa, anche se non tutti sono d’accordo, si apre la caccia al cinghiale, dopo il cavallo l’animale simbolo della magica terra di Maremma, oggi più che mai una forma di caccia tollerata anche da persone e associazioni normalmente  contrarie, per la eccessiva popolazione di cinghiali che provoca ingenti danni all’agricoltura e all’ambiente oltre a rendere difficili anche passeggiate nei boschi per chi non è pratico. Ma oltre alla tradizione arriva il freddino tipico dell’autunno inoltrato e ci viene voglia di mangiar bene e più sostanzioso, la nostra Liza, toscana verace, ci insegna uno dei piatti principe della tradizione Maremmana: i tortelli, variante affetta da gigantismo del tortellino Emiliano, che si possono riempire con il classico ripieno di ricotta e spinaci o a gusto, noi oggi faremo un ripieno di zucca gialla, appunto in onore di questa festa recentemente giunta anche in Italia.   Per la sfoglia niente di nuovo, 100 gr. di farina di grano duro (possibilmente), 1 uovo a persona ( o anche meno per chi li vuole più leggeri), un poco di olio extravergine di oliva e sale q.b.. Il ripieno sarà fatto con zucca gialla che tagliamo a dadi e mettiamo in una padella con un poco di cipolla a fettine, poca noce moscata e un poco di pepe fresco macinato, quando sarà morbida al punto giusto, la lasciamo raffreddare e la schiacciamo con una forchetta tipo purè, a questo punto facciamo delle forme sulla sfoglia  a cerchio di circa 10 cm, con una tazza da tè andrà benissimo, riempiamo e pieghiamo sigillando i bordi come appare nella foto, buttiamo in abbondante acqua salata e cuociamo pochi minuti assaggiando in quanto la cottura dipende dallo spessore che abbiamo dato alla sfoglia, a me pare fastidioso sentire i bordi del tortello più duri del centro quando si degustano, con un bel sugo vegetale, di funghi porcini o di carne, rosso o in bianco, questo piatto è la felicità del pranzo della domenica, ci beviamo un Vermentino della Cantina di Pitigliano o una Vernaccia di  San Gimignano o addirittura un Prosecco di Conegliano, se optiamo per un sugo più importante di carne, possiamo abbinare un russo rubino di Pitigliano, rosso, ma giovane e fresco.

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