Si avvicina ognissanti, oggi storpiato in halloween, per la
Maremma una data significativa, anche se non tutti sono d’accordo, si apre la
caccia al cinghiale, dopo il cavallo l’animale simbolo della magica terra di Maremma,
oggi più che mai una forma di caccia tollerata anche da persone e associazioni
normalmente contrarie, per la eccessiva
popolazione di cinghiali che provoca ingenti danni all’agricoltura e all’ambiente
oltre a rendere difficili anche passeggiate nei boschi per chi non è pratico.
Ma oltre alla tradizione arriva il freddino tipico dell’autunno inoltrato e ci
viene voglia di mangiar bene e più sostanzioso, la nostra Liza, toscana verace,
ci insegna uno dei piatti principe della tradizione Maremmana: i tortelli,
variante affetta da gigantismo del tortellino Emiliano, che si possono riempire
con il classico ripieno di ricotta e spinaci o a gusto, noi oggi faremo un
ripieno di zucca gialla, appunto in onore di questa festa recentemente giunta
anche in Italia. Per la sfoglia niente
di nuovo, 100 gr. di farina di grano duro (possibilmente), 1 uovo a persona ( o anche
meno per chi li vuole più leggeri), un poco di olio extravergine di oliva e
sale q.b.. Il ripieno sarà fatto con zucca gialla che tagliamo a dadi e mettiamo
in una padella con un poco di cipolla a fettine, poca noce moscata e un poco di
pepe fresco macinato, quando sarà morbida al punto giusto, la lasciamo
raffreddare e la schiacciamo con una forchetta tipo purè, a questo punto
facciamo delle forme sulla sfoglia a
cerchio di circa 10 cm, con una tazza da tè andrà benissimo, riempiamo e
pieghiamo sigillando i bordi come appare nella foto, buttiamo in abbondante
acqua salata e cuociamo pochi minuti assaggiando in quanto la cottura dipende
dallo spessore che abbiamo dato alla sfoglia, a me pare fastidioso sentire i
bordi del tortello più duri del centro quando si degustano, con un bel sugo
vegetale, di funghi porcini o di carne, rosso o in bianco, questo piatto è la
felicità del pranzo della domenica, ci beviamo un Vermentino della Cantina di
Pitigliano o una Vernaccia di San
Gimignano o addirittura un Prosecco di Conegliano, se optiamo per un sugo più
importante di carne, possiamo abbinare un russo rubino di Pitigliano, rosso, ma
giovane e fresco.
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