Vulci, una delle meraviglie
di casa nostra
Come spesso faccio con la
mia famiglia, venerdì ho parcheggiato l’auto alla biglietteria del Parco
Archeologico di Vulci e siamo partiti a piedi per una passeggiata fino al
laghetto del Pellicone, una straordinario paesaggio sulle rive del fiume Fiora
che da un lato offre una spiaggetta sulla riva opposta un costone di 30 o 40
metri, una cosa mastodontica che ti fa sentire davvero piccolo piccolo, in
questa pace assoluta mi chiedo sempre la stessa cosa: ma siamo sicuri che
apprezziamo il nostro patrimonio naturale, culturale e artistico? Non saprei
rispondere perché abbiamo talmente tante cose che rischiamo di abituarci all’eccezionale,
in questo Parco archeologico naturalistico, nei pressi di Canino e parte di
Montalto di Castro, ci sono le nostre radici, la città di Castro che da il nome
alla nostra zona, le varie necropoli etrusche, il castello della Badia col
museo etrusco e il suo famoso ponte detto del diavolo, per lo spettacolo che si
presenta a chi lo percorre, il sottostante fiume Fiora fra scogli e vegetazione
che sembra un canyon e il tutto ben organizzato con servizio di guide e
informazioni, cartelli descrittivi e sentieri segnalati, ma il bello di questa
giornata è arrivato con un incontro inaspettato, al rumore degli zoccoli di un
gruppo di cavalli mi sono avvicinato e ho riconosciuto un vecchio amico, Andrè
Besson detto Duska, una guida equestre famosa per i suoi viaggi a cavallo di
rara bellezza, dopo i saluti e la naturale rievocazione dei tempi passati, mi
sono fatto raccontare questo trekking, da Sovana in provincia di Grosseto a
quaggiù, non è uno scherzo! Sono da 4 a
6 ore di cavallo al giorno in scorci naturali mozzafiato, anche se in completa
sicurezza vista l’esperienza e la perizia di Duska, da Sovana seguendo i corsi
d’acqua e le antiche via cave etrusche passando per Proceno, Montorio di
Sorano, San Quirico, la Selva del Lamone e poi costeggiando il Fiora finalmente
a Vulci, quattro giorni di meraviglie all’andata e tre per il ritorno, che
dire, una cosa meravigliosa tutta fuori dall’asfalto e dai centri abitati,
bravo Duska, saper sfruttare così la nostra Maremma mi riempie di ammirazione,
anche se so bene che non è cosa da improvvisati, serve organizzazione, pianificazione
e competenza che del resto all’Associazione Ippica cavallo Duska non mancano, basta
guardare nella foto il rapporto con il suo cavallo, penso non servano parole.
Ne momento di salutarci ci siamo ripromessi un incontro formale tra la nostra
associazione Liz e i Suoi e la cavallo Duska per valorizzare ancora di più
questo eccezionale territorio.
Duska e il suo Sinto.... senza parole... immagine d'amore
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