tag:blogger.com,1999:blog-55454907030207342252024-02-07T12:30:17.024-08:00Maremma e dintorniCuriosità, notizie e itinerari di gusto in MaremmaStudiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.comBlogger13125tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-78840659933522047282021-10-22T01:00:00.002-07:002021-10-23T01:00:12.389-07:00Domenico Tiburzi, 125 anni dalla morte avvenuta il 25 ottobre 1896 (vedi Atto in fondo al post)<div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP0kaEy8TLmVJvZaYykcM9SG0d3zZZBm9tDk9zY_WK3oLDxRjheA68T9S1VT7v6aRE4fk4uhDLRQ0MgQR_T-WaG9793M934BqGXVCXoFmn6GHbHCvdKCphNrS338TBtzCfEhAtz7Oc99iX/s1000/Domenico-Tiburzi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="712" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP0kaEy8TLmVJvZaYykcM9SG0d3zZZBm9tDk9zY_WK3oLDxRjheA68T9S1VT7v6aRE4fk4uhDLRQ0MgQR_T-WaG9793M934BqGXVCXoFmn6GHbHCvdKCphNrS338TBtzCfEhAtz7Oc99iX/s320/Domenico-Tiburzi.png" width="228" /></a></div><br /><b><br /></b></span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b> Il Giunco.net, quotidiano on line della Maremma Toscana, ha pubblicato questo interessante articolo con successiva intervista ad una signora riguardo la morte del brigante, l'articolo è uscito il 23 ottobre 2019 sul sito ilgiunco.net che ringraziamo, di seguito il testo integrale:</b></span><div><span face="Arial, Helvetica, sans-serif"><br /></span></div><div><span face="Arial, Helvetica, sans-serif"><p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">GROSSETO – Parlare di Maremma significa raccontare storie ricche di
tradizioni, usanze, miti e leggende. Tra tutte, merita un approfondimento
quella che narra la vita di<b> Domenico Tiburzi</b>, il più famoso
brigante di Maremma. La storia di Domenichino, così veniva chiamato per la sua
bassa statura, è una storia vera, avventurosa, e intrisa di leggende: a ogni
maremmano i nonni hanno raccontato almeno una novella che vedeva lui come
protagonista, e ogni volta che veniva e viene narrata, è impreziosita di particolari
romanzati che la rendono ancora più affascinante.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0cm; mso-line-height-alt: 13.5pt; mso-outline-level: 4;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In Maremma i primi casi di brigantaggio
risalgono al XIII secolo, anche se la diffusione del fenomeno si concentra
nella seconda metà dell’800, prolungandosi sino agli inizi del ‘900. La morte
di Tiburzi prima e quella del suo fido compagno Luciano Fioravanti poi segnano
la fine del brigantaggio nel grossetano. Fenomeno assai
complesso, possiede specifiche peculiarità in base alla zona e al periodo
di diffusione. In Maremma, come in altre zone d’Italia, il brigantaggio ha
attecchito per tre motivi principali:<br />
il favore della popolazione, che vedeva nei briganti gli eroi in grado di
rimediare ai torti subiti dal governo;<br />
il favore dei proprietari terrieri, che pagando la “tassa sul
brigantaggio” si garantivano la protezione da parte dei banditi;<br />
l’ambiente, caratterizzato da una macchia impenetrabile, dimostrandosi il
rifugio ideale per i fuorilegge.</span><b><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: white; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;"><o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Che sia stato principalmente il ‘malgoverno’ a favorire lo sviluppo del
brigantaggio, veniva confermato anche da <b>Giuseppe Massari</b>, deputato
del Regno d’Italia, che nella sua “Relazione sulle cause del brigantaggio”
(1863) definiva il fenomeno come “la protesta selvaggia e brutale della miseria
contro le antiche e secolari ingiustizie”. Non a caso, gli episodi più gravi di
violenza si verificarono ai danni di carabinieri, guardiani, fattori e altri
rappresentanti del potere padronale e dello Stato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questo contesto si inserisce la storia di Domenico Tiburzi. Nato a
Celere (Viterbo) nel 1836, iniziò a compiere le sue prime rapine da ragazzo.
All’età di 16 anni veniva incluso in un elenco di ricercati per furto, mentre a
19 anni veniva processato per lo stesso reato ma assolto subito dopo. A 27 anni
Domenichino era arrestato per aggressione e ferimento, per poi essere rimesso
in libertà per “desistenza della parte offesa”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel 1867 Tiburzi compiva il suo primo omicidio, uccidendo <b>Angelo
Bono</b>, il guardiano del marchese Guglielmi, dopo che lo aveva multato di
venti lire, una cifra molto alta per quei tempi, per aver raccolto un fascio di
spighe nel campo del marchese. Dopo il misfatto, Tiburzi si dava alla latitanza
nella profonda macchia maremmana, ma nel 1869 veniva arrestato e
condannato. Tre anni dopo evadeva di carcere per rifugiarsi nella macchia
maremmana, dove si alleò ad altri briganti, diventando ben presto capo banda.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono numerosi i delitti di compiuti da Domenico Tiburzi. Nel
1883, con i suoi compagni uccise il biscaiolo che aveva condotto i Carabinieri
nel rifugio dei briganti, visto che su Tiburzi pendeva una taglia di 10mila
lire. Dopo un colpo di pistola, Domenichino lo finì sgozzandolo. Nel 1888
uccise Raffaele Pecorelli, colpevole di aver rubato un maiale al nipote Nicola.
Ma gli omicidi di cui si macchiò – numerosissimi – riguardarono soprattutto gregari
che non stavano alle regole, spie, o chi commetteva rapine in suo nome,
“infangando” la sua immagine.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ma Tiburzi era visto come un Robin Hood dei nostri tempi dalla popolazione.
Il brigante, infatti, istituì la “tassa sul brigantaggio” che dovevano pagare
i ricchi possidenti terrieri (in caso di mancato pagamento, i loro campi
venivano dati alle fiamme). Il ricavato veniva donato ai poveri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel 1893 <b>Giovanni Giolitti</b> ordinò alle autorità di
catturare tutti i briganti, ma Tiburzi riuscì a scappare insieme ad altri. In
Maremma, infatti, si creò un vero e proprio muro di omertà in protezione dei
briganti che indignò lo stesso Giolitti. Per questo, in poco tempo, furono
effettuati molti arresti che coinvolgevano nobili, contadini, pastori, tutti
accusati di favoreggiamento. La caccia al bandito, così, divenne sempre più
serrata e spietata. Per sconfiggere il brigantaggio a Grosseto arrivò un
nuovo capitano dei Carabinieri, <b>Michele Giacheri</b>, conosciuto per
aver ottenuto ottimi risultati contro il banditismo calabro. Per tre mesi il
capitano studiò tutti i fascicoli che aveva a disposizione, dopo di che iniziò
la ricerca dei banditi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La notte del 23 ottobre 1896 Domenico Tiburzi bussava alla porta di una
casa in località Forane, a Capalbio, insieme al suo luogotenente Luciano
Fioravanti. Era una serata di pioggia e i due cercavano riparo e un pasto
caldo. Quella notte i carabinieri arrivarono all’abitazione e uccisero
Domenichino colpendolo con due colpi di fucile sulla gamba e alla nuca.
Fioravanti riuscì a fuggire. Morì successivamente, nel 1900, per mano
di un compagno traditore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Tiburzi riposa nel cimitero di Capalbio, dove venne sepolto “mezzo dentro e
mezzo fuori”, risultato questo del compromesso raggiunto tra il prete del
paese, che non voleva che il bandito fosse seppellito in terra consacrata, e la
popolazione, che richiedeva degna sepoltura per il paladino dei diritti dei più
deboli. Quindi si scavò una fossa proprio nel punto in cui si apriva
l’originario cancello d’ingresso del cimitero, perpendicolare al cancello
stesso: gli arti inferiori di Domenichino, simbolo del
corpo, furono adagiati in terra consacrata, mentre la testa e il
torace, sede dell’anima, rimasero fuori.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">GROSSETO
– </span><a href="http://www.ilgiunco.net/2019/10/22/chicche-di-maremma-la-storia-di-domenico-tiburzi-il-brigante-amato-dal-popolo/" target="_blank"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: #010101; font-size: 14pt;">Dopo il pezzo di ieri su </span><strong><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: #010101; font-size: 14pt; text-decoration: none; text-underline: none;">Domenico Tiburzi</span></strong></a><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">, la
nostra lettrice <strong><span face=""Arial","sans-serif"">Carla
Vannetti</span></strong> ci ha scritto per informarci che qualche tempo
fa, nel 1996, aveva intervistato un contadino di Marsiliana il cui padre aveva
conosciuto personalmente il brigante. Ringraziando Carla, pubblichiamo
integralmente la sua intervista.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">La storia
comincia nel lontano 1891. Era il giorno di Pasqua. Il mì babbo aveva 15 anni.
E’ del ’76, sicché. Io sono del ’15. Quando sono nato io lui aveva 39 anni. Io
ero il sesto figlio. Quindi eravamo nel 1891. Era il giorno di Pasqua e i miei
si preparavano per andare a Messa. Il nostro podere era nella tenuta della
Marsigliana, oltre l’Albegna. C’era solo quel podere a quei tempi. La mia
famiglia era a mezzadria del Principe Corsini. Verso le dieci capitarono
Tiburzi e Fioravanti. Dissero che volevano mangiare. Che era una decina di
giorni che erano in corsa. Coi carabinieri alle calcagna. Fioravanti si fece
prestare il rasoio dal mi’ babbo e cominciò a farsi la barba. La mia nonna
intanto gli preparava qualcosa da mangiare. Non fece in tempo a radersi che
all’uscio c’erano i Carabinieri di Magliano in Toscana. Vicino al fienile
c’erano dei tavoloni appoggiati al muro. Tiburzi si nascose lì dietro. Davanti
ai tavoloni un mucchio di fieno. Invano i carabinieri, coi forchetti, pungevano
il fieno. Fioravanti intanto prese sulle spalle un ballino di legna sciolse due
muli e finse di portare le bestie all’abbeveratoio. Fioravanti, convinto di non
essere riconosciuto, si avvicinò ai carabinieri .Tra questi c’era però un
giovane che l’aveva visto una volta in quel di Marsiliana. Si avvicinò al
maresciallo e disse: “Maresciallo, quello è Fioravanti”. Il maresciallo ordinò
il fuoco e gli spararono. Dice che c’era una siepe di marruche lì vicino. Il
mandrione. Ci tenevano dentro le bestie selvatiche, Fioravanti volò quella
siepe senza sfiorarla per niente. Fioravanti era un tipo sveglio. Però gli
spararono e lo presero in una coscia. Andarono poi a cercare Tiburzi, convinti
che dove c’era uno c’era anche l’altro. Invece non lo trovarono. Così i
carabinieri se ne andarono.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">I
carabinieri non fecero nessun verbale?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">No. Ma
prima di andar via andarono al cancello del mandrione. Videro il sangue e
pensarono di cercare Fioravanti nel bosco. Ma il maresciallo non volle perché
ferito com’era, disse, avrebbe ammazzato tutti e loro non lo avrebbero preso.
Così se ne andarono.<br />
Tiburzi allora uscì dal suo nascondiglio. Prese qualcosa da mangiare, un po’ di
medicine e andò da Fioravanti. Il giorno dopo tornò al podere, lui solo, però.
Mio padre verso mezzogiorno dava il cambio ai bovi. Sai che a quel tempo
bisognava dare il cambio ai bovi e mio padre era addetto a questo lavoro.
Portava i bovi al lavoro e portava indietro quelli stanchi.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Vostro
padre non lavorava con l’aratro?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">No, lui
era addetto alla stalla. Aveva solo 15 anni. Alle 10 il mi nonno andava a
portare il pranzo a Tiburzi e Fioravanti. Ci andava due volte al giorno.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Ma dove
stavano i due briganti?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Stavano
nella macchia. C’era un cocuzzoletto.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Ma era
vicino al vostro podere?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Si, era
vicino. La macchia faceva parte del nostro podere. Alle 5 andava a portargli la
cena. Tutti i giorni quel lavoro lì. Mio padre raccontava che ci stettero più
di un mese e mezzo. Poi andarono via. Pagarono . E il mi’ babbo…<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Ma il
vostro babbo vi disse quanto avevano pagato?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">No. La
mi’ nonna sapeva cosa avevano mangiato. Loro pagarono la mi’ nonna. Io non so
quanto. Al mi’ babbo gli dettero 10 lire. Pensa che il mi’ babbo era astemio,
non gli piaceva il vino. Ma dopo di loro cominciò a bere. Loro glielo davano e
qualche volta si ubriacava anche.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Scusate
una parentesi. Ma vostro padre era piccino a quei tempi. Loro trattavano con
vostro nonno. Come si chiamava vostro nonno?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Angelo si
chiamava. Come me. Vedi, quello lì con la barba. Così i briganti andarono via.
Ma ogni tanto ritornavano. Al mi’ babbo nel mese di ottobre gli venne il tifo.
Lo portarono all’ospedale dove fu curato alla meglio e poi fu riportato a casa.
Ma il ragazzo, che si trattava di un ragazzone, alto circa un metro e
ottantasette, aveva sempre fame e cominciò a mangiare quello che gli capitava.
Così gli rivenne il tifo un’altra volta. Lo riportarono all’ospedale. E questa
volta ci stette un paio di mesi. Poi il professore disse di riportarlo a casa
che non c’era più niente da fare. Le febbre non passava. Mangiare, poteva solo
mangiare un pochino di brodo sgrassato.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Ma era
tifo o qualch’altra cosa?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Io penso
che era debolezza. Dopo un po’ di giorni che era a casa, ripassarono di lì
Tiburzi e Fioravanti. “Dov’è il nostro Fello?” – così veniva chiamato mio padre
– chiesero.<br />
“Fello ormai è andato” disse mio nonno. E mia nonna si mise a piangere.<br />
“Come? – disse Tiburzi -. Fello è morto e voi non ci avete fatto sapere nulla?”<br />
“Non è morto ma è come se lo fosse” rispose mio nonno.<br />
Parlavano piano per non farsi sentire, ma mio padre ce la fece a levarsi dal
letto e si affacciò nella stanza dove loro parlavano. Fioravanti fece appena in
tempo a sorreggerlo che lui svenne. Lo riportarono a letto .<br />
“Perché ti sei alzato?” disse Tiburzi.<br />
“Pensavo che andaste via senza salutarmi” rispose babbo.<br />
“E’ vero che siamo dei banditi – proseguì il brigante -, ma come potevamo andar
via senza salutarti. Sta’ tranquillo. Ti manderò in un posto dove ti
guariranno”.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Ma il
vostro babbo che gli aveva fatto a Tiburzi?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Gli aveva
portato da mangiare per un mese e mezzo. Tiburzi chiese allora al mi’ nonno se
era ancora in amicizia col ministro del principe Corsini. Avutane risposta
affermativa, gli disse di mandare uno dei suoi figli maggiori a dire al
ministro che mandasse, il giorno dopo all’alba, la carrozza coperta e una
pariglia alla Mariannaccia.<br />
“Portalo subito a Pitigliano” gli disse, e gli dette un pettinino da uomo
diviso a metà e uno specchietto rotondo, anche quello diviso a metà.<br />
“Quando arrivi vai dallo speziale e fagli vedere queste cose. Vedrai che lui ti
aiuterà”.<br />
“Ché sta male Tiburzi?” chiese preoccupato lo speziale quando il mi’ nonno gli
mostrò gli oggetti.<br />
“Si tratta di mio figlio” spiegò il mi’ nonno.<br />
Subito lo speziale chiamò un ragazzotto e fece portare in casa il mi’ babbo.
Mandò poi a chiamare il professore, un uomo alto con un gran cappellone nero.
Dovrebbe essere stato un ricercato o un confinato. Di giorno non si faceva mai
vedere. Venne proprio perché lo mandò a chiamare se no lui di giorno non si
faceva mai vedere. Era forestiero. Visitò il mi’ babbo e gli diede subito da
mangiare. Tagliatelle. Un po’ di carne. Un morsettino di pane e un po’ di vino.
Poretto. Nelle condizioni in cui era, pelle ed ossa, dopo mangiato quella poca
roba svenne. La mi’ nonna si spaventò ma il professore si mise a ridere. “Stia
tranquilla signora – disse -. Suo figlio al 99 per cento è sano perché ha
reagito”. Dopo 12 giorni mio nonno andò a riprenderlo con la solita carrozza,
si era rimesso in forze. Ed è vissuto fino ad 89 anni, è morto nel ’63.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Quei
ritratti lassù sono i vostri nonni?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Si. Lui
si chiamava Angelo e lei Rosa.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Quando è
morto Angelo?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">E’ morto
nel ’28. Il giorno non me lo ricordo. E la mi nonna nel febbraio del ’37.<br />
Allora il mi’ nonno portò molta roba a quello speziale, soldi e generi
alimentari , per quei 12 giorni, ma lui non volle niente.<br />
“Io e Tiburzi siamo come due fratelli – disse lo speziale -. Lui aiuta me ed io
aiuto lui. Se Domenico sapesse che vi ho preso qualcosa per quello che ho
fatto, diverrebbe il mio peggior nemico”.<br />
Ogni tanto, specialmente la domenica, Tiburzi e Fioravanti ritornavano al
podere di mio nonno.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Voi però
mi avete detto che sapete la vera storia della morte di Tiburzi. Quello che mi
avete raccontato finora è l’antefatto. Vediamo ora di entrare nel vivo della
storia.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Oggi è il
25 di ottobre del ’96. Guardate la coincidenza. Tiburzi fu ammazzato la notte
tra il 25 e il 26 ottobre del 1896.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">No, no la
notte tra il 23 e il 24.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Macché
tra il 25 e il 26. Sicché stanotte sarebbero cent’anni esatti. Era la mattina
del 25 di ottobre. Il mio babbo e due dei miei zii stavano per uscire di casa
per andare a passare una mezza giornata a Marsiliana, alla dispensa. C’erano là
Tiburzi e Fioravanti che però scapparono subito perché videro i carabinieri che
venivano di lassù dal castello verso la dispensa col sottogola. Perché quello
era il segnale che quando i carabinieri non avevano il sottogola non li
toccavano. Quando avevano invece il sottogola significava che avevano avuto
l’ordine di affrontarli. Allora scapparono. Dopo un po’ venne il guardiano –
non mi ricordo il nome – e disse a mio padre che Domenico lo voleva. Era giù
sotto Marsiliana. Lui andò giù e Tiburzi gli disse che la sera avrebbero fatto
una festa, un ritrovo giù alle Forane. Lui e i suoi fratelli erano invitati.
“Si fa una bella stortellata – disse – e poi una fisarmonichetta e si balla”.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Allora,
ricapitolando: loro erano passati in giornata dal vostro podere.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">No loro
si erano trovati alla dispensa di Marsiliana.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Ma i
briganti giravano così indisturbati alla dispensa?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Certo,
poi però videro i carabinieri. Il mì babbo disse che non poteva accettare
l’invito perché si sarebbe dovuto allontanare troppo da casa. “Se non ci vieni
ci resto troppo di male – disse Tiburzi – devi venire”. Così il mì babbo, che
allora aveva vent’anni, fu costretto ad accettare. Tiburzi gli aveva salvato la
vita e lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per non contrariarlo.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Ma il
vostro babbo che diceva, che era un onore per lui andare con Tiburzi o no?.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">No. Lui
ci andava per riconoscenza. Si sentiva obbligato. Insomma il mi’ babbo non ci
voleva andare ma alla fine accettò. “Venite col guardiano – disse Tiburzi- e
poi quando annotta prendete i cavalli e tornate a casa”. Alle Forane c’erano
tortelli dappertutto e vino e carne. Fecero una bella mangiata. Poi ballarono .
Tiburzi bevve. Seduto in un canto presso il foco ogni poco chiamava perché
portassero altro vino. Il vino poi finì e Tiburzi, che quando aveva bevuto
diventava cattivo, se la prese con il padrone, il contadino diciamo così, forse
perché con i soldi che gli aveva dato doveva comprarne di più. Tiburzi si
arrabbiò e disse di correre a comprarne ancora. L’oste però era già a letto. I
due ragazzi cominciarono a chiamarlo e quel chiasso richiamò il maresciallo.
“Che succede?” disse. E l’oste spiegò che doveva mandare il vino alle Forane
che c’era una festa. Il maresciallo chiamò i carabinieri e andò con loro alle
Forane. Circondò il podere.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Erano lì
di stanza a Capalbio, non erano di fuori?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">No erano
di lì. A 50 metri dal podere c’era uno ziro mezzo rotto. Il maresciallo o
brigadiere gli mise intorno la mantellina e sopra il cappello. Ci attaccò una
lanterna accesa. Poi rivolgendosi ai carabinieri disse: “State attenti. Appena
Tiburzi si accorge di noi, sorte fuori e spara. Voi state attenti da dove viene
la vampata”. Infatti lui uscì fuori e sparò.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Ma perché
lui si affacciò?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Perché
sentì i cani che abbaiavano, e quando vide la lanterna che illuminava il
berretto del maresciallo sparò. Subito anche i carabinieri fecero fuoco e gli
troncarono una gamba. Dice che quando Tiburzi sentì gli spari, spense il lume e
li fece buttà tutti a terra e poi lui sortì e sparò alla lanterna. Fioravanti
lo voleva prendere a spalla ma lui gli disse: “No. Vai via. Tu sei giovane. Io ho
vissuto anche troppo alla macchia”.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Ma
intanto i carabinieri non continuavano a sparare?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">No. Il
Maresciallo gridò: “Domenico, sei circondato. Arrenditi. Siamo in tanti.
Finirai a marcire in galera”. Tiburzi, trascinandosi in terra, rientrò in casa
e andò a sedersi sulla seggiola dove era prima e da lì parlò al maresciallo.
“Mi prenderete si, ma morto. Non finirò a marcire in galera – rispose il
brigante – Questa gente che è qui con me non c’entra niente. Non volevano far
festa a me. Son venuti per paura. Non gli fate niente”.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Ma i
carabinieri non entravano per prenderlo?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Il
brigadiere aveva paura ad entrare. Per questo stava fuori della porta a
chiacchierare con Tiburzi.<br />
“Sta tranquillo – disse il maresciallo – possono andare via tutti. Non gli
faremo niente. Basta che tu ti arrenda”.<br />
“Glielo ho promesso – disse Tiburzi -. Mi arrendo. Ma mi piglierete morto”. E
così dicendo si mise la pistola alla gola e sparò.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">E il
vostro babbo era presente a tutte queste cose?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Si era
presente. Dopo scapparono via saltando dalla finestra della camera dietro.
Presero il cavallo e tornarono a casa. Insieme al guardiano della Marsiliana.
Dall’autopsia che fecero a Tiburzi risultò che il foro era dietro alla nuca e
non nel sottogola, però. Forse la pallottola era uscita dall’altra parte. Aveva
bucato anche il cappello. Il principe Corsini non veniva alle cacciate a
Marsiliana se Tiburzi e Fioraventi non erano nella tenuta.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Servivano
allora come guardie del corpo?<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Pari
pari. Perché a quei tempi c’erano tanti marioli, e quando c’erano loro era
tutto tranquillo. Quel giorno il mi’ babbo e i suoi fratelli erano andati a
Marsiliana perché piovigginava e non potevano fare il lavoro nei campi.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Insomma
quei briganti giravano indisturbati per la zona. Vivevano col popolo. Erano
tranquilli insomma, tanto nessuno gli faceva niente.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;">Certo,
pagavano apposta per stare tranquilli.<o:p></o:p></span></p><p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;"><br /></span></p><p style="background: white; line-height: 18pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn4cXcVhax07b9O1ujfZkEk9Dy5s4VJuuRNZx00sX8gffeRAse8wiKZklUDs9Ou3ZfintEI7K96jomDQhJC2rWQXf7j9AcJ6dh3E0ooTEOpMk9IEadvNLSH_GhRCmaaALsmn6LEE9IXs1D/s1285/atto_tiburzi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1285" data-original-width="1184" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn4cXcVhax07b9O1ujfZkEk9Dy5s4VJuuRNZx00sX8gffeRAse8wiKZklUDs9Ou3ZfintEI7K96jomDQhJC2rWQXf7j9AcJ6dh3E0ooTEOpMk9IEadvNLSH_GhRCmaaALsmn6LEE9IXs1D/w369-h400/atto_tiburzi.jpg" width="369" /></a></div><br /><span face=""Arial","sans-serif"" style="color: black; font-size: 14pt;"><br /></span><p></p><br /></span></div>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-17918848529767612892021-10-19T10:12:00.002-07:002021-10-19T10:12:35.862-07:00Intervista al Buttero Roberto Mezzetti durante la Mostra del Cavallo Maremmano di Canino 2021<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="309" src="https://www.youtube.com/embed/gbCCwNWUqvw" width="372" youtube-src-id="gbCCwNWUqvw"></iframe></div><br /><p></p>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-47777072847425607682021-10-15T03:59:00.000-07:002021-10-15T03:59:29.622-07:00VOCABOLARIO DELLA MONTA MAREMMANA<p> Di seguito i termini maggiormente usati dai Butteri nel lavoro giornaliero</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVTQ1DEp5DIXqvhHi5Gtmx-OTRYViUcpveFGMKQ5yCM7mOuqtKyjyk1JDAfWUyAh3k8KQLIqnHZn9vJJvB_qo4VA_ssZQbUlSxvWHE3QvVNzRhjBzxkibkG1nTL3WvIuvoKEUkN8Tm_rMN/s1684/Vocabolario+della+Monta+Maremmana1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1684" data-original-width="1191" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVTQ1DEp5DIXqvhHi5Gtmx-OTRYViUcpveFGMKQ5yCM7mOuqtKyjyk1JDAfWUyAh3k8KQLIqnHZn9vJJvB_qo4VA_ssZQbUlSxvWHE3QvVNzRhjBzxkibkG1nTL3WvIuvoKEUkN8Tm_rMN/w452-h640/Vocabolario+della+Monta+Maremmana1.jpg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9hHDuZPPV7nnQtHrpJ45OhEfzzSTlTKrkkUIDkvia1jDw6Al2vEYVTM0Yrgb-wBdfu8Qk5ZbnX96XJJep-ep_poXDdU1_Y6I1h9xR_VcTTVtQcc_5d0GS12yCE6OZ-uMFwwR34I4o_Sdi/s1684/Vocabolario+della+Monta+Maremmana2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1684" data-original-width="1191" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9hHDuZPPV7nnQtHrpJ45OhEfzzSTlTKrkkUIDkvia1jDw6Al2vEYVTM0Yrgb-wBdfu8Qk5ZbnX96XJJep-ep_poXDdU1_Y6I1h9xR_VcTTVtQcc_5d0GS12yCE6OZ-uMFwwR34I4o_Sdi/w452-h640/Vocabolario+della+Monta+Maremmana2.jpg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDmjwEq6BWqN5IhJoHCgz5np7Qwi-l8T6zUiFyYM6kzSnFMKGvgr1yOOEbqBT29m3lCZPL8Ge2jd36jQ__70m3xaSJYvPn4eK82335bkzX5DB3jwFGCB8afEBEoKwvg0cuSISrKf4W7ELD/s1684/Vocabolario+della+Monta+Maremmana3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1684" data-original-width="1191" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDmjwEq6BWqN5IhJoHCgz5np7Qwi-l8T6zUiFyYM6kzSnFMKGvgr1yOOEbqBT29m3lCZPL8Ge2jd36jQ__70m3xaSJYvPn4eK82335bkzX5DB3jwFGCB8afEBEoKwvg0cuSISrKf4W7ELD/w452-h640/Vocabolario+della+Monta+Maremmana3.jpg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8FUeJkOO9DW-64ttNz0q7HkwmK8swX_I8gcYgY2skX4zXyZq6hRLTnYtmmhlUaMJAlMqNUS12q5-AQO3_QrsmMxJRf-EXFpUKAnB4uylA3QyOIvOhvIGufPasjewtUyxc0bsDBHKcNAyB/s1684/Vocabolario+della+Monta+Maremmana4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1684" data-original-width="1191" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8FUeJkOO9DW-64ttNz0q7HkwmK8swX_I8gcYgY2skX4zXyZq6hRLTnYtmmhlUaMJAlMqNUS12q5-AQO3_QrsmMxJRf-EXFpUKAnB4uylA3QyOIvOhvIGufPasjewtUyxc0bsDBHKcNAyB/w452-h640/Vocabolario+della+Monta+Maremmana4.jpg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVvI9TKCu27nxI_Vpwcdz_ZTOhombYkowYt7lBj1gWwqSTJqqMNgVw0ABvhrXSKhDSvAUn4fb7hb7sg4QdTtPWShWlK18wto0Pc7VMVAOUR0-7-SA4V0PBLZSMuVddOpfaCgPz1M-kZNTD/s1684/Vocabolario+della+Monta+Maremmana5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1684" data-original-width="1191" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVvI9TKCu27nxI_Vpwcdz_ZTOhombYkowYt7lBj1gWwqSTJqqMNgVw0ABvhrXSKhDSvAUn4fb7hb7sg4QdTtPWShWlK18wto0Pc7VMVAOUR0-7-SA4V0PBLZSMuVddOpfaCgPz1M-kZNTD/w452-h640/Vocabolario+della+Monta+Maremmana5.jpg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn0YjBNGN0qDsw83JBYszdCIdzrK7R0WuoayMvxDvo0MM1-uaa2OW7rs6EddiYsyvNk666PpE6gNemd5frAMt8WreIugth2sGZZ8yud1eU_20yJooUUIiVROHyP4m5CyTeZ3QAkOXzuXVt/s1684/Vocabolario+della+Monta+Maremmana6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1684" data-original-width="1191" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn0YjBNGN0qDsw83JBYszdCIdzrK7R0WuoayMvxDvo0MM1-uaa2OW7rs6EddiYsyvNk666PpE6gNemd5frAMt8WreIugth2sGZZ8yud1eU_20yJooUUIiVROHyP4m5CyTeZ3QAkOXzuXVt/w452-h640/Vocabolario+della+Monta+Maremmana6.jpg" width="452" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p><br /></p>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-22245824777932075732021-10-15T02:49:00.001-07:002021-10-15T02:49:09.428-07:00Prospettive di Maremma - la vita di questa magica terra<iframe style="background-image:url(https://i.ytimg.com/vi/a6hdU2TGp40/hqdefault.jpg)" width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/a6hdU2TGp40" frameborder="0"></iframe>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-4464477023219483692021-07-25T07:26:00.000-07:002021-07-25T07:26:57.567-07:00Eremo di Poggio Conte - Ischia di Castro (VT)<p> <span style="font-family: arial; font-size: medium;">L'Eremo è situato sulla sponda sinistra del fiume Fiora, nei pressi del ponte di San Pietro, è un luogo magico senza ombra di dubbio, per arrivarci, a piedi, si percorre stradina sterrata al bordo del fiume e poi sentieri nel bosco fra querce secolari, selci e ponticelli di legno fra tumuli etruschi e panorami da togliere il fiato, la mente si quieta e l'Anima si risveglia. Sul web si trovano storia e indicazioni, ma se volete visitarlo affidatevi a noi per la totale sicurezza, non ci sono indicazioni e si passa fra branchi di bovini bradi, insomma, </span><span style="font-family: arial; font-size: large;">se non siete Indiana Jones, meglio stare attenti.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimExltuGVbCiR8ivor0PBs-AsPjUGyaUyeKzuxy14y9DUQ7Txa9mbd_YYunNTlzb2OLc2jEsejml5uGm2zGorPEjdx4Nbu_LV9N2kIxgjdGCWrC4XVeZLQhVhvjM4lux5fXlrmm-difRB2/s768/eremo-poggio-colle.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="498" data-original-width="768" height="190" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimExltuGVbCiR8ivor0PBs-AsPjUGyaUyeKzuxy14y9DUQ7Txa9mbd_YYunNTlzb2OLc2jEsejml5uGm2zGorPEjdx4Nbu_LV9N2kIxgjdGCWrC4XVeZLQhVhvjM4lux5fXlrmm-difRB2/w293-h190/eremo-poggio-colle.jpg" width="293" /></a></span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjQJ-R16eva_Bd58XNX2f6NPom0BCUEh61t03kph0OYZPR_Xi1Hs1IS274oCReTI42vdJp0gY6RZIdYfjx92SjTwUWf3iMqQ-QSw3TM0mMTak4lYlTxbABWhMt9XmX4RgKneIoTfF31Iel/s550/eremo-di-poggio-conte+fuori.webp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjQJ-R16eva_Bd58XNX2f6NPom0BCUEh61t03kph0OYZPR_Xi1Hs1IS274oCReTI42vdJp0gY6RZIdYfjx92SjTwUWf3iMqQ-QSw3TM0mMTak4lYlTxbABWhMt9XmX4RgKneIoTfF31Iel/w293-h220/eremo-di-poggio-conte+fuori.webp" width="293" /></a></div>interno Eremo (travelfanpage.it)<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBO50_nnPEIRme1d8KR8II0hiX_PayrW9D9fGM9d-IdIKE8w8RxBoLrbujDB3U49igXUM6Dzlf8U4KRnMJO3GPImm_DyFhrfZmeIi4PYYOomm90bo4SqCSWzk1SHqBqY0X3VmenSwWaUGw/s960/223519246_10219879630285328_7725658261440798419_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBO50_nnPEIRme1d8KR8II0hiX_PayrW9D9fGM9d-IdIKE8w8RxBoLrbujDB3U49igXUM6Dzlf8U4KRnMJO3GPImm_DyFhrfZmeIi4PYYOomm90bo4SqCSWzk1SHqBqY0X3VmenSwWaUGw/w300-h400/223519246_10219879630285328_7725658261440798419_n.jpg" width="300" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDhARikIkdWuGgMJY3xsaV6bTkn-lWMQ40O4KbVJmA1mi-0JQREvNdaDrAWiXFBl0S29ZUJn4n30piqtnzHNtqjZ7QmQrT-mAQvM1Mdx8FH4e5I8fOf3YbYCRZ9uN23hOnOiOJckGEej-n/s960/222134395_10219879632285378_6683517979105420987_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDhARikIkdWuGgMJY3xsaV6bTkn-lWMQ40O4KbVJmA1mi-0JQREvNdaDrAWiXFBl0S29ZUJn4n30piqtnzHNtqjZ7QmQrT-mAQvM1Mdx8FH4e5I8fOf3YbYCRZ9uN23hOnOiOJckGEej-n/w400-h300/222134395_10219879632285378_6683517979105420987_n.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH1gW1EegY0uWTEXGaqKLFlhE2HLh0fbLO0BQvKBzlV2a2XT1vjFRklUiPDD8vWbYnbxrXIGcsLi2Na4E-Lq0y68tBTzmsby3cNxP9OulAtn0iRMBEng0Ww1jynAmAWVAnTHJDefwmtZ_1/s960/221588142_10219879631765365_1261613494997703549_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH1gW1EegY0uWTEXGaqKLFlhE2HLh0fbLO0BQvKBzlV2a2XT1vjFRklUiPDD8vWbYnbxrXIGcsLi2Na4E-Lq0y68tBTzmsby3cNxP9OulAtn0iRMBEng0Ww1jynAmAWVAnTHJDefwmtZ_1/w300-h400/221588142_10219879631765365_1261613494997703549_n.jpg" width="300" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkiCAI2muFfed5amSiKppSUFCqxg27QBffuDdxBj_0LzTPKIr5dPlMQ0Fm2PHzAYkWUmh4l2NidQ6aEyJCKUWFBRnHQxkUriTo-BPpXs747TtRZUjjzyinlrjqKK7VuMVBBiQejegettQQ/s960/220492664_10219879630765340_7016549372716123276_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkiCAI2muFfed5amSiKppSUFCqxg27QBffuDdxBj_0LzTPKIr5dPlMQ0Fm2PHzAYkWUmh4l2NidQ6aEyJCKUWFBRnHQxkUriTo-BPpXs747TtRZUjjzyinlrjqKK7VuMVBBiQejegettQQ/w300-h400/220492664_10219879630765340_7016549372716123276_n.jpg" width="300" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6jLU8AwNIMHPFz9ed1CPKF5MQak4MqWE6Mfr6Q902oET7i7CbADCzppAlkxPyLiacL1AABSo8jhxv0MRCqy6ljekFNL_3YRjT4_0IBW9CFzeXsutq6duchrg46CjWVEIufCIv6rcMWNcR/s960/219955924_10219879632845392_145237205870439823_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6jLU8AwNIMHPFz9ed1CPKF5MQak4MqWE6Mfr6Q902oET7i7CbADCzppAlkxPyLiacL1AABSo8jhxv0MRCqy6ljekFNL_3YRjT4_0IBW9CFzeXsutq6duchrg46CjWVEIufCIv6rcMWNcR/w400-h300/219955924_10219879632845392_145237205870439823_n.jpg" width="400" /></a></div><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span></p>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-25384010990971008332021-01-03T03:53:00.000-08:002021-01-03T03:53:07.458-08:00<p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"> <a href="http://www.sabap-rm-met.beniculturali.it/it/238/news/1864/ponte-della-badia-di-vulci_-lavori-di-restauro-e-consolidamento_-conclusione-iii-fase-dei-lavori">Restauro Ponte della Badia Vulci</a></span></p><p><span style="font-family: arial;">Cliccando sul link qui sopra la comunicazione della Sovrintendenza Archeologica sul restauro</span></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjksnd5VDCdu3nhQDdw3I60c3YXGBS1WrY5hp4w2qw2tPYYQBEpBzAT_HfD5HdpH5QnrhYkHxZrFGtn2CO-o4lWU80GCDaSfmPBKcPOvt4rp0kB-coiin4yvdt0dhdi1YPnX9YKDgCsVCCZ/s1249/vulci.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1249" data-original-width="1080" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjksnd5VDCdu3nhQDdw3I60c3YXGBS1WrY5hp4w2qw2tPYYQBEpBzAT_HfD5HdpH5QnrhYkHxZrFGtn2CO-o4lWU80GCDaSfmPBKcPOvt4rp0kB-coiin4yvdt0dhdi1YPnX9YKDgCsVCCZ/w346-h400/vulci.jpg" width="346" /></a></div><br /><p><span style="font-family: arial;">veduta aerea del ponte e del Castello </span></p><p><span style="font-family: arial;">della Badia di Vulci</span></p>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-20447519614965150032020-05-06T10:29:00.001-07:002020-05-06T10:29:18.046-07:00La ballata del brigante Tiburzi<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/26PyhLu0DnU" width="480"></iframe>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-23231449449416757472018-06-27T00:38:00.003-07:002018-06-27T00:38:26.149-07:00newtuscia.it sulla Maremma<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il famoso sito d'informazione www.newtuscia.it parla di noi e della nostra amata Maremma</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Vulci, una delle meraviglie
di casa nostra<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Come spesso faccio con la
mia famiglia, venerdì ho parcheggiato l’auto alla biglietteria del Parco
Archeologico di Vulci e siamo partiti a piedi per una passeggiata fino al
laghetto del Pellicone, una straordinario paesaggio sulle rive del fiume Fiora
che da un lato offre una spiaggetta sulla riva opposta un costone di 30 o 40
metri, una cosa mastodontica che ti fa sentire davvero piccolo piccolo, in
questa pace assoluta mi chiedo sempre la stessa cosa: ma siamo sicuri che
apprezziamo il nostro patrimonio naturale, culturale e artistico? Non saprei
rispondere perché abbiamo talmente tante cose che rischiamo di abituarci all’eccezionale,
in questo Parco archeologico naturalistico, nei pressi di Canino e parte di
Montalto di Castro, ci sono le nostre radici, la città di Castro che da il nome
alla nostra zona, le varie necropoli etrusche, il castello della Badia col
museo etrusco e il suo famoso ponte detto del diavolo, per lo spettacolo che si
presenta a chi lo percorre, il sottostante fiume Fiora fra scogli e vegetazione
che sembra un canyon e il tutto ben organizzato con servizio di guide e
informazioni, cartelli descrittivi e sentieri segnalati, ma il bello di questa
giornata è arrivato con un incontro inaspettato, al rumore degli zoccoli di un
gruppo di cavalli mi sono avvicinato e ho riconosciuto un vecchio amico, Andrè
Besson detto Duska, una guida equestre famosa per i suoi viaggi a cavallo di
rara bellezza, dopo i saluti e la naturale rievocazione dei tempi passati, mi
sono fatto raccontare questo trekking, da Sovana in provincia di Grosseto a
quaggiù, non è uno scherzo! <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sono da 4 a
6 ore di cavallo al giorno in scorci naturali mozzafiato, anche se in completa
sicurezza vista l’esperienza e la perizia di Duska, da Sovana seguendo i corsi
d’acqua e le antiche via cave etrusche passando per Proceno, Montorio di
Sorano, San Quirico, la Selva del Lamone e poi costeggiando il Fiora finalmente
a Vulci, quattro giorni di meraviglie all’andata e tre per il ritorno, che
dire, una cosa meravigliosa tutta fuori dall’asfalto e dai centri abitati,
bravo Duska, saper sfruttare così la nostra Maremma mi riempie di ammirazione,
anche se so bene che non è cosa da improvvisati, serve organizzazione, pianificazione
e competenza che del resto all’Associazione Ippica cavallo Duska non mancano, basta
guardare nella foto il rapporto con il suo cavallo, penso non servano parole.
Ne momento di salutarci ci siamo ripromessi un incontro formale tra la nostra
associazione Liz e i Suoi e la cavallo Duska per valorizzare ancora di più
questo eccezionale territorio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXjMmAgbaieSM-YmhMo6bt3neGAk1KBan_uZctM5p9S3j3RrmjEUcSn3VnWY7-cdUZoYaYWIoaOPPTNFzgfDB7vLp4lQ1T7NR86BsJHOsGUCmdaQ48uL82DPAvMJOWTUrfTdW8wIBprNv9/s1600/duska1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXjMmAgbaieSM-YmhMo6bt3neGAk1KBan_uZctM5p9S3j3RrmjEUcSn3VnWY7-cdUZoYaYWIoaOPPTNFzgfDB7vLp4lQ1T7NR86BsJHOsGUCmdaQ48uL82DPAvMJOWTUrfTdW8wIBprNv9/s400/duska1.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Duska e il suo Sinto.... senza parole... immagine d'amore</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgipBK6zgCy4ramAbg3ZViAmocGBBLCCw1cRS-VsLWv9VkREZ-rYnBdiFPtQc56XOvESLJD7PSzxD_vHxrFUnH7cAfjsnbSStqA7fWVimkT7RCcrqtDPZGxyie6ujD8_VlzqYv8If6KYcbM/s1600/duska2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgipBK6zgCy4ramAbg3ZViAmocGBBLCCw1cRS-VsLWv9VkREZ-rYnBdiFPtQc56XOvESLJD7PSzxD_vHxrFUnH7cAfjsnbSStqA7fWVimkT7RCcrqtDPZGxyie6ujD8_VlzqYv8If6KYcbM/s320/duska2.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5vyDlBqmw2wix9mWFb_fF55WcCFEqjr33wH2Lpp27V0_zHC4j8fWlaJSt9U8awo2_0bAysF2XkHSp2eWWDe-dyqHEunNdmg-O7ZvHtDvksO4UeIklSJ_qeUjPPm-MvCI5NSWcIlWSf970/s1600/duska3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5vyDlBqmw2wix9mWFb_fF55WcCFEqjr33wH2Lpp27V0_zHC4j8fWlaJSt9U8awo2_0bAysF2XkHSp2eWWDe-dyqHEunNdmg-O7ZvHtDvksO4UeIklSJ_qeUjPPm-MvCI5NSWcIlWSf970/s400/duska3.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-49517970769754924512017-04-24T09:53:00.001-07:002017-04-24T09:53:46.938-07:00Maremma d'aMare - Fiera delle Tradizioni Maremmane<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">4^ edizione della Fiera Maremma d'aMare a Marina di Montalto di Castro</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilqyrVbvCMPi5IjqMcF4bw4y9vCFtdjiG9qBU2eyk7FxBeanJbBGXKn5j8WdH0xbbTCrNu0rEIdiGRNDpMgf1m1Tibdelp70pkIiBU0I2O904HJ7FuwHtXPTIi7if8iRh2gUshgOU2REli/s1600/IMG_20170424_173607.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilqyrVbvCMPi5IjqMcF4bw4y9vCFtdjiG9qBU2eyk7FxBeanJbBGXKn5j8WdH0xbbTCrNu0rEIdiGRNDpMgf1m1Tibdelp70pkIiBU0I2O904HJ7FuwHtXPTIi7if8iRh2gUshgOU2REli/s400/IMG_20170424_173607.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ingresso Fiera</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4amgeTCre5EBp0f6m2D7kq63lf_mMKbi5f7NwWn-C-GXev5p_hulySfbI_CC241exEM8a51c42d5bAjBUJBBcbu_OGqKi4fE9mvJzDtwhssqJTrqx_DZAjfQEq75u5oLZFwwVRjnbXlkl/s1600/IMG_20170424_171745.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4amgeTCre5EBp0f6m2D7kq63lf_mMKbi5f7NwWn-C-GXev5p_hulySfbI_CC241exEM8a51c42d5bAjBUJBBcbu_OGqKi4fE9mvJzDtwhssqJTrqx_DZAjfQEq75u5oLZFwwVRjnbXlkl/s320/IMG_20170424_171745.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La lavanda, simbolo della Maremma, con Sonia da Grosseto</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzzFGCuSVBb-h6Fu07bWnRBs3eqeJzzZeKQYmGzAPkBe2KSkUf6fSWq3hZpyTy-u6tOadzYOfS1bla3NVLTbP36OjiWX6QDWxWFk8mTq1WwkqKm_2rUmcVYQQPJW4vKA0QJxszg3VpIMaa/s1600/IMG_20170422_163733.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzzFGCuSVBb-h6Fu07bWnRBs3eqeJzzZeKQYmGzAPkBe2KSkUf6fSWq3hZpyTy-u6tOadzYOfS1bla3NVLTbP36OjiWX6QDWxWFk8mTq1WwkqKm_2rUmcVYQQPJW4vKA0QJxszg3VpIMaa/s320/IMG_20170422_163733.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy3nFTyKWnZNgGvXYa4SYhxRgXgeAPQbJJNpzuek-4LvnPRPzH9AYZoqQJRP-wu6vWdST7_0KA6EhgLQ-Wk5iLwvEHyas7ffXBX56H9zKXDfyJNuZgcpJn3IQ-2pcDbFfm_cm_pGy0v2BZ/s1600/IMG_20170422_164827.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy3nFTyKWnZNgGvXYa4SYhxRgXgeAPQbJJNpzuek-4LvnPRPzH9AYZoqQJRP-wu6vWdST7_0KA6EhgLQ-Wk5iLwvEHyas7ffXBX56H9zKXDfyJNuZgcpJn3IQ-2pcDbFfm_cm_pGy0v2BZ/s320/IMG_20170422_164827.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La Fanfara dei Carabinieri a cavallo</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYI62HLCmWV-5I0DFGeHgEg7n7DcseKS8Q4v1ygfGyX_lC5-daSIb24m6rxHVRE3F6yV3gBnP7IkLG_n1KB1jvRlS1uOnaXtpT6KRfzIumIdL546COl8StdGz9d4a7veVtUqBhWii2OLkU/s1600/DSCF5521.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYI62HLCmWV-5I0DFGeHgEg7n7DcseKS8Q4v1ygfGyX_lC5-daSIb24m6rxHVRE3F6yV3gBnP7IkLG_n1KB1jvRlS1uOnaXtpT6KRfzIumIdL546COl8StdGz9d4a7veVtUqBhWii2OLkU/s320/DSCF5521.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRdSJW4KeW6gdBUduolD2Gm1elgKYAGecPhr_5P2rhsavslEKwAKkPpSVCRkXYn0rHm_cNhrCooEtAGvfoSWD2sSJs0XCirodjOvbinc_2d_tOK4S7ExNrX0tkuPrR5SsccsQgX-LhqrGT/s1600/DSCF5522.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRdSJW4KeW6gdBUduolD2Gm1elgKYAGecPhr_5P2rhsavslEKwAKkPpSVCRkXYn0rHm_cNhrCooEtAGvfoSWD2sSJs0XCirodjOvbinc_2d_tOK4S7ExNrX0tkuPrR5SsccsQgX-LhqrGT/s320/DSCF5522.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIwX1RnBQxStX6pjJGu1ahIKFRe7oO0piFHFeTqZJwMvQ7lOXFa5FsL47hHXtI2hDBtq6xRGH_8cZG9tqnpLxRn7Gq2-OpVfJ3afVzVTIu8p7DFmXo9IGoooQ9QY4LDg9nRj3YzqWoZddV/s1600/IMG_20170424_180021.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="330" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIwX1RnBQxStX6pjJGu1ahIKFRe7oO0piFHFeTqZJwMvQ7lOXFa5FsL47hHXtI2hDBtq6xRGH_8cZG9tqnpLxRn7Gq2-OpVfJ3afVzVTIu8p7DFmXo9IGoooQ9QY4LDg9nRj3YzqWoZddV/s400/IMG_20170424_180021.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Gli Aragona's gruppo spettacolo di acrobati a cavallo qui sopra con Marilù</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHjhKQdflXtgH0vkwGfyJ-v65e1l5BIzjhtXIYAIyZgH31EpEYKGH1vTROiqzCamxAqM2DryJKcc6g1zSK_v8X7WlUgqebtlXhvBf1Qv2Cy80uEUcmCBg2qWVjoaGoQExkL-cOL7JiF019/s1600/DSCF5510.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="229" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHjhKQdflXtgH0vkwGfyJ-v65e1l5BIzjhtXIYAIyZgH31EpEYKGH1vTROiqzCamxAqM2DryJKcc6g1zSK_v8X7WlUgqebtlXhvBf1Qv2Cy80uEUcmCBg2qWVjoaGoQExkL-cOL7JiF019/s320/DSCF5510.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzJcfBOmKddXrF-bxMTDN79yjZgn6C9oktvOEB7Jsm8Ps89pPu2FjBUI7Hys9PkxYU0RKNBvbNmKXtRuEl5zobupEzSzXTBX0gM2Gh9lCDqbTp5Li45idCfm3V-oHY7gkTtyAuWkeDLTKR/s1600/DSCF5517.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzJcfBOmKddXrF-bxMTDN79yjZgn6C9oktvOEB7Jsm8Ps89pPu2FjBUI7Hys9PkxYU0RKNBvbNmKXtRuEl5zobupEzSzXTBX0gM2Gh9lCDqbTp5Li45idCfm3V-oHY7gkTtyAuWkeDLTKR/s400/DSCF5517.JPG" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJNQxAdlcCRwPZ2JVeDVB2zYWPJaHXFLQ9crBWa69pf-CMtnvj_cLmuLYYZZxTJXW_B4unjBF_ARyh8M9WAeDQk2mXc4HlYpZB6-xmmUmdubXUhu3RNuh_VoWybOZ8IpybQ86wdkfyX54W/s1600/DSCF5525.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJNQxAdlcCRwPZ2JVeDVB2zYWPJaHXFLQ9crBWa69pf-CMtnvj_cLmuLYYZZxTJXW_B4unjBF_ARyh8M9WAeDQk2mXc4HlYpZB6-xmmUmdubXUhu3RNuh_VoWybOZ8IpybQ86wdkfyX54W/s320/DSCF5525.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8wUSQNLKgEmp2u2nXMbGbmu2Sx7Gmd4cCobLXYmnxiAg0ZuNWIze79ho8KF4wECMCH6Wm5gwto8mVs2gK_BHr7sG-A2BKgDCNAzSlR-oIBhw7DXdvhpU1DkAyxyr6Bh-H0o5WAeVXO0v8/s1600/DSCF5534.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8wUSQNLKgEmp2u2nXMbGbmu2Sx7Gmd4cCobLXYmnxiAg0ZuNWIze79ho8KF4wECMCH6Wm5gwto8mVs2gK_BHr7sG-A2BKgDCNAzSlR-oIBhw7DXdvhpU1DkAyxyr6Bh-H0o5WAeVXO0v8/s320/DSCF5534.JPG" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">e, naturalmente, i mitici Butteri Maremmani, I Cavalieri di Vulci e il gruppo La Bardella Maremmana, che portano in giro per il mondo le nostre tradizioni</span>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-19231168584980061192017-01-15T03:27:00.002-08:002017-01-15T03:29:01.500-08:00<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10207911907179730.1073741833.1358085309&type=1&l=c6b4fa8002">https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10207911907179730.1073741833.1358085309&type=1&l=c6b4fa8002</a></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Clicca sulla scritta qui sopra per vedere l'album di foto scattate a Montalto di Castro, nel meraviglioso centro storico, per la benedizione degli animali, appuntamento immancabile in Maremma.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKheBiqo7Cn1YYsigTifF9lLprEyVdTz-Kx24ZMxeeJt8S_tnLUIbpYzPucvv87CvvSSVWLo4EyOQr5cq_K4CEAbrybshkX-8kxDErk4G2STIuuQb8c51YdLBdR6uIn0hfIYZ0EpYYgohE/s1600/DSCF5334.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKheBiqo7Cn1YYsigTifF9lLprEyVdTz-Kx24ZMxeeJt8S_tnLUIbpYzPucvv87CvvSSVWLo4EyOQr5cq_K4CEAbrybshkX-8kxDErk4G2STIuuQb8c51YdLBdR6uIn0hfIYZ0EpYYgohE/s400/DSCF5334.JPG" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-28513021001324871142016-10-10T02:18:00.002-07:002016-10-10T02:21:37.447-07:00Tempo di Halloween, tempo di zucche!<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihhSQtPx_mMqmbpW1wrpeJ_IuXTiMIRLFVO0VS3NY15Ue-zHghCOvHLixihGzQrw3MgRBBo-7tNLhBIa0ZuYN1bYFfV2-lriY2N_9s5eLANmOv5or4F0mqFgbMIYFbbGkWEijHEGp-xzc7/s1600/DSCF4900.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihhSQtPx_mMqmbpW1wrpeJ_IuXTiMIRLFVO0VS3NY15Ue-zHghCOvHLixihGzQrw3MgRBBo-7tNLhBIa0ZuYN1bYFfV2-lriY2N_9s5eLANmOv5or4F0mqFgbMIYFbbGkWEijHEGp-xzc7/s200/DSCF4900.JPG" width="197" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaaPkZrcG2Jw74v8x7-Uip3qVMtTRu_Dm2JPnu5KOZ3TCISFxgXIjWCrta3Tnai77E9Tt_BRYfPulfxW4lLlEwj1ZETQHTe4fexnG03OS-EvwLx7l5PTizaWEkO2beUA1A5c9eHhNp9y5-/s1600/IMG_20161002_122136.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaaPkZrcG2Jw74v8x7-Uip3qVMtTRu_Dm2JPnu5KOZ3TCISFxgXIjWCrta3Tnai77E9Tt_BRYfPulfxW4lLlEwj1ZETQHTe4fexnG03OS-EvwLx7l5PTizaWEkO2beUA1A5c9eHhNp9y5-/s200/IMG_20161002_122136.jpg" width="176" /></a><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Si avvicina ognissanti, oggi storpiato in halloween, per la
Maremma una data significativa, anche se non tutti sono d’accordo, si apre la
caccia al cinghiale, dopo il cavallo l’animale simbolo della magica terra di Maremma,
oggi più che mai una forma di caccia tollerata anche da persone e associazioni
normalmente contrarie, per la eccessiva
popolazione di cinghiali che provoca ingenti danni all’agricoltura e all’ambiente
oltre a rendere difficili anche passeggiate nei boschi per chi non è pratico.
Ma oltre alla tradizione arriva il freddino tipico dell’autunno inoltrato e ci
viene voglia di mangiar bene e più sostanzioso, la nostra Liza, toscana verace,
ci insegna uno dei piatti principe della tradizione Maremmana: i tortelli,
variante affetta da gigantismo del tortellino Emiliano, che si possono riempire
con il classico ripieno di ricotta e spinaci o a gusto, noi oggi faremo un
ripieno di zucca gialla, appunto in onore di questa festa recentemente giunta
anche in Italia. Per la sfoglia niente
di nuovo, 100 gr. di farina di grano duro (possibilmente), 1 uovo a persona ( o anche
meno per chi li vuole più leggeri), un poco di olio extravergine di oliva e
sale q.b.. Il ripieno sarà fatto con zucca gialla che tagliamo a dadi e mettiamo
in una padella con un poco di cipolla a fettine, poca noce moscata e un poco di
pepe fresco macinato, quando sarà morbida al punto giusto, la lasciamo
raffreddare e la schiacciamo con una forchetta tipo purè, a questo punto
facciamo delle forme sulla sfoglia a
cerchio di circa 10 cm, con una tazza da tè andrà benissimo, riempiamo e
pieghiamo sigillando i bordi come appare nella foto, buttiamo in abbondante
acqua salata e cuociamo pochi minuti assaggiando in quanto la cottura dipende
dallo spessore che abbiamo dato alla sfoglia, a me pare fastidioso sentire i
bordi del tortello più duri del centro quando si degustano, con un bel sugo
vegetale, di funghi porcini o di carne, rosso o in bianco, questo piatto è la
felicità del pranzo della domenica, ci beviamo un Vermentino della Cantina di
Pitigliano o una Vernaccia di San
Gimignano o addirittura un Prosecco di Conegliano, se optiamo per un sugo più
importante di carne, possiamo abbinare un russo rubino di Pitigliano, rosso, ma
giovane e fresco.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJdYx2jkU5oFmeiahVs-Ry9ziH9ctCLvNV3QPS90p_p_xgwfCph7nVESxbDH4BmySoEm-6nsGNPD_sxFGH4PO0Gh1fT7IPwQmnb6KRh3r9qn_89go11x2t4oLeZPq6Yb8zl_tyc5tEhGR_/s1600/tortelli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJdYx2jkU5oFmeiahVs-Ry9ziH9ctCLvNV3QPS90p_p_xgwfCph7nVESxbDH4BmySoEm-6nsGNPD_sxFGH4PO0Gh1fT7IPwQmnb6KRh3r9qn_89go11x2t4oLeZPq6Yb8zl_tyc5tEhGR_/s400/tortelli.jpg" width="400" /></a></div>
Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-72183760567004253172016-09-28T09:42:00.000-07:002016-09-28T09:42:48.648-07:00Autunno in Maremma, ma anche per l'inverno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitg8l0Bj0CK1AlMEYUBkdmZ6bFnXaU1CDFdMVoI15HW7daf8FdqmCjIoZuNtGSQ56HxToGNmoEjCywHXSr_Qr9tXTmeK5IkaSw8ZrLF2PUrWje5vWOR5CdgIbJiikIXkDSlcppA6_eRET3/s1600/IMG_20160928_115941.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitg8l0Bj0CK1AlMEYUBkdmZ6bFnXaU1CDFdMVoI15HW7daf8FdqmCjIoZuNtGSQ56HxToGNmoEjCywHXSr_Qr9tXTmeK5IkaSw8ZrLF2PUrWje5vWOR5CdgIbJiikIXkDSlcppA6_eRET3/s320/IMG_20160928_115941.jpg" width="240" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L'autunno qui in Maremma è una esplosione di prodotti, prima di tutto la vendemmia, chiaro, poi i funghi, magari porcini, e fichi, i melograni ancora appesi all'albero, olive e tanto di più, così abbiamo pensato di suggerire un menù composto da piatti e bevande della nostra terra, abbiamo volutamente omesso l'acquacotta, ormai super conosciuta, e puntato su piatti più sostanziosi forse meno conosciuti, suggeriti dalla mia efficiente cuoca: Liza. Se avete coraggio, dimenticate per un giorno la dieta e ... buon appetito!!</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">antipasto d'autunno al melograno</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il cavolo rosso e il melograno sono due alimenti ricchi di antiossidanti. Sono perfetti per preparare un'ottima insalatina autunnale o invernale da condire come di consueto. Potrete unire agli ingredienti carote tagliate a julienne, mandorle tritate, uvetta, radicchio tagliato a listarelle o altro a gusto. Sarà un piatto davvero speciale, ottimo anche da servire come aperitivo o antipasto, non dimenticate che si può fare anche il succo di melograno che è una bomba di vitamine ed antiossidanti naturali. Con questo sfizioso antipasto berrei un Vermentino della Cantina di Pitigliano o Un Ansonico della Cantina di Capalbio.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkDn0vXDphYTrKSD3RH4Tuf_g7qxDH47RiJ1GloFGB5LgPtSD2bcbnQ0nGJ_n4gjD796VJVsootay3M2LZFvXSXqEm_wy6G8XDAcucKfqeDYadEtF-j-vX4lrK6FzijgaaWNY8uTu1JqWd/s1600/insalata_melograno_cavolo_rosso.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkDn0vXDphYTrKSD3RH4Tuf_g7qxDH47RiJ1GloFGB5LgPtSD2bcbnQ0nGJ_n4gjD796VJVsootay3M2LZFvXSXqEm_wy6G8XDAcucKfqeDYadEtF-j-vX4lrK6FzijgaaWNY8uTu1JqWd/s320/insalata_melograno_cavolo_rosso.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Penne alla Buttera</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Piatto decisamente non light! Ma l'inverno si sa vuole calorie in più per difendersi dal freddo, allora preparate per 4 persone: 400 gr di penne, 2 o 3 salsicce di maiale di ottima qualità, polpa di ponodoro q.b. un po' di olive denocciolate, peperoncino piccante e un po' di cipolla e aglio per il soffritto, he sì... ricordi? non light,</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">togliamo la buccia alle salsicce e sbricioliamole con le mani, metterle in padella con olio extravergine di oliva, cipolla a fettine, uno spicchio d'aglio e peperoncino a gusto, salare poco perché la salsiccia è già saporita e le facciamo rosolare un poco, a parte abbiamo messo a cuocere il pomodoro al quale, quasi a fine cottura, aggiungiamo le olive a rondelle, quando è cotto, aggiungiamo le salsicce con tutto il sughetto che hanno prodotto in padella e lasciamo insaporire a fuoco basso qualche minuto, cuociamo le penne in abbondante acqua salata e poi condiamo il piatto con il sugo alla Buttera, berremo un buon bicchiere di Morellino di Scansano o Merlot della Cantina Sociale Cooperativa di Pitigliano e poi ci godiamo questo connubio delizioso in santa pace.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDgF_eHklJ7JiGaZG0aBGCW283TK9XEYBMawZ2yhB8rMyURmYoVF1tbdtySCAa1UCJCL0GCsiU68gevC4ZfBTRE8M5z8GikvRCrYAIwhS_7h_tmPy32YUZaL11-jy1-F2WDrPHSZFKbBv_/s1600/penne+buttera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="177" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDgF_eHklJ7JiGaZG0aBGCW283TK9XEYBMawZ2yhB8rMyURmYoVF1tbdtySCAa1UCJCL0GCsiU68gevC4ZfBTRE8M5z8GikvRCrYAIwhS_7h_tmPy32YUZaL11-jy1-F2WDrPHSZFKbBv_/s320/penne+buttera.jpg" width="320" /></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Ceci alla Maremmana </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La ricetta inizia la sera precedente mettendo a bagno i ceci secchi in acqua fredda per tutta la notte, al mattino li cuociamo in pentola a pressione coperti d'acqua superandoli di circa tre dita, con poche foglie di rosmarino o salvia a gusto, un cucchiaio di pomodoro passato, uno spicchio d'aglio e un pizzico di sale grosso, dopo venti minuti di cottura a fuoco basso, si assaggia, se sono ancora duri si aggiunge una puntina di cucchiaino di bicarbonato e si fa cuocere ancora per quattro minuti, condire con olio extravergine di oliva, sale e pepe a gusto. Questo contorno si accompagna molto bene con dell'arista di maiale cotta alla brace o sulla piastra, ben condita, non possono mancare alcune foglie di alloro fresco, o con delle uova sode farcite a piacere, possiamo bere ancora il Merlot di Pitigliano o il Morellino di Scansano.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpierb15AnDb6c2i-T9pHQp7Hlu9oVH6KizlKPv8tYeI8MrR8X8OOt7e8iiRqxT2cJcDiAYl1jxoUgvIhxD0XV-p0MO6u55qdJTBfJjta-faXt3Fb6k_EYYrSjGS13YTu33XREcSf1rRxz/s1600/ceci+alla+maremmana.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpierb15AnDb6c2i-T9pHQp7Hlu9oVH6KizlKPv8tYeI8MrR8X8OOt7e8iiRqxT2cJcDiAYl1jxoUgvIhxD0XV-p0MO6u55qdJTBfJjta-faXt3Fb6k_EYYrSjGS13YTu33XREcSf1rRxz/s320/ceci+alla+maremmana.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5545490703020734225.post-43205155967499884722016-09-23T00:25:00.000-07:002016-09-23T00:25:14.702-07:00L'ultimo sellaio della Maremma<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Proprio così, vogliamo aprire questo blog - documentario con una chicca, un'artista del cuoio, cose oggi rare visto anche la verità del fatto, Massimo Salvati vive e lavora a Montalto di Castro, cittadina del litorale nord del Lazio nota più per le spiagge che altro, ma che nasconde grandi tesori e noi un po' alla volta Vi porteremo a conoscerli. Di seguito il link al bell'articolo uscito su newtuscia.it e alcune foto da noi aggiunte, buon viaggio nella Maremma tosco-laziale vista attraverso gli occhi di chi la ama e la vive da sempre.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">http://www.newtuscia.it/2016/09/22/lultimo-sellaio-della-maremma/</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnEigJbcLWnWmgyQJfoAt2qjxWwMSIu6vqPDh4K5O6rGow51BOfHvjhWLNWU2SZ8p37B-KLj1W7GhR5_A3qi_4omyx3uv1vJW1l2gNKDwi8XAW3l6HeMhWciIf4H2Je1fGlLpG1RYOSs2h/s1600/DSCF5041_small.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnEigJbcLWnWmgyQJfoAt2qjxWwMSIu6vqPDh4K5O6rGow51BOfHvjhWLNWU2SZ8p37B-KLj1W7GhR5_A3qi_4omyx3uv1vJW1l2gNKDwi8XAW3l6HeMhWciIf4H2Je1fGlLpG1RYOSs2h/s320/DSCF5041_small.JPG" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Elisabetta Lupetti e Massimo Salvati sulla porta del laboratorio "Arte del Cuoio" nel centro storico di Montalto di Castro</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nell’epoca degli hi-phone super tecnologici che volendo ci
fanno la spesa e il pranzo, oggi vi vogliamo parlare di un artigiano di
Montalto di Castro in provincia di Viterbo in piena Maremma, Massimo Salvati,
appunto l’ultimo sellaio, lo troviamo in una botteguccia in cui il tempo
davvero si è fermato e come si vede nelle foto stavolta non è un modo di
dire. Nel bellissimo ma abbandonato
centro storico della cittadina castrense è l’unica attività funzionante, mi
piange il cuore passando per quei vicoli tipici e vedere una sequela di porte
chiuse, finestre cadenti e tanti segni di uno splendore che si possono cogliere
osservando alcuni particolari, per esempio stemmi incastonati nel muro o inseriti
nelle grate in ferro battuto di cancelli o finestre, occhielli per legare i
cavalli e tante piccole cose che ci parlano di butteri e vergari che ruotavano
intorno al Castello Guglielmi, la famiglia nobile che tanto ha dato e preso da
queste terre fino dalla notte dei tempi. Massimo da diversi decenni insiste
tenace con la sua arte, rigorosamente e completamente a mano costruisce selle
del tipo viterbese, la bardella che i butteri ancora usano nel loro lavoro di
guida del bestiame brado, gli stivali, i cosciali o le bisacce, termini che per
molti saranno sconosciuti ma che sono indispensabili per vivere il duro
ambiente della Maremma, ma non mancano le borsette dal taglio rustico ma
deliziose nell’insieme e le scarpe su misura in fior di cuoio, infatti l’arte
del sellaio parte dalla scelta dei materiali, colore, consistenza, spessore e
le altre caratteristiche che fanno di ogni briglia o sella un pezzo unico e
irripetibile, da non dimenticare a volte su misura per il cavallo, la razza
maremmana del resto ha subìto molte
variazioni, miglioramenti per l’uso sportivo e adattamenti estetici per stare
“nel mercato” pur restando un cavallo rustico e resistente al lavoro per cui è stato selezionato,
sbrancare vitelli o recuperare le possenti vacche maremmane che si allontanano
dal branco o minacciose si fermano nella radura a fissare buttero e cavallo
nell’eterna sfida per la libertà, non dimentichiamo che sia le vacche che i
cavalli della razza maremmana sono allevati allo stato brado, cioè in grandi
spazi aperti e di macchia mediterranea recintati, senza alcun riparo, per
questo ancora esistono i butteri, questi guardiani del bestiame ma anche della
fiera tradizione maremmana. Ma tornando al nostro amico Massimo, siamo rimasti affascinati
dalla sua arte e dal coraggio con cui continua il suo lavoro partecipando alle
maggiori fiere del settore e godendo quasi esclusivamente del “passaparola”
quella pubblicità non ingannevole che solo le eccellenze possono affrontare in
quel difficile mondo dell’equitazione ormai anch’esso ampiamente
rappresentato nel web, ma che non
intaccherà mai il vero artigianato. Purtroppo l’unica nota dolente di questo
racconto è la desolazione di questo bel centro storico, che dire bello è
davvero sminuirlo, completamente abbandonato ma con un fascino d’altri tempi,
gli odori, i colori e le case di chi ci vive, ben curate, piene di fiori alle
finestre che trasmettono l’amore per il luogo e la passione per questa terra,
la Maremma.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Paolo Settimelli e Elisabetta Lupetti</span><o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo5HE3HyzQ7jCfoFwrXGEIkfak1mldrgpKJhmDOjjcgKXN4rusmgbzhyN9vMjKW5ONpxy5_6cNTCKSvBcZZ2NWxT99hXwx1CCifxSkxDFRnq5Er-oLRecp9NfLLxBl3pKZXSYu8xd03Dxr/s1600/DSCF5018_small.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="259" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo5HE3HyzQ7jCfoFwrXGEIkfak1mldrgpKJhmDOjjcgKXN4rusmgbzhyN9vMjKW5ONpxy5_6cNTCKSvBcZZ2NWxT99hXwx1CCifxSkxDFRnq5Er-oLRecp9NfLLxBl3pKZXSYu8xd03Dxr/s320/DSCF5018_small.JPG" width="320" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizqEor5fAUDku0DHDxs9X4y_adKpzJKmcT8l0CffceWK40EXXDqIUhQiGvB07SBhIXLjPaNNpvi90hAwszeczuE8hpTvsrAyJZ4rhcHNWzqRKZJGHAHWQyesDsP0VILP-P31GcV9XYIG06/s1600/DSCF5030_small.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizqEor5fAUDku0DHDxs9X4y_adKpzJKmcT8l0CffceWK40EXXDqIUhQiGvB07SBhIXLjPaNNpvi90hAwszeczuE8hpTvsrAyJZ4rhcHNWzqRKZJGHAHWQyesDsP0VILP-P31GcV9XYIG06/s320/DSCF5030_small.JPG" width="320" /></a> <br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>Studiomaremma di Paolo Settimellihttp://www.blogger.com/profile/07232502165229250930noreply@blogger.com0